Che il 2020 sia un anno particolarmente complicato, ormai lo sappiamo tutti. Da dimenticare, direbbe qualcuno.
Ma come sempre accade, i momenti negativi e di crisi portano sempre con sé un tentativo di rinascita, un vento di novità per risollevare le sorti di un’economia messa a dura prova dagli eventi.

Il Superbonus per le case in legno e la bioedilizia

Questa volta, la leva per risollevarci si chiama “Superbonus”, un termine ad effetto “wow” che già dal nome richiama gesta mirabolanti e superpoteri capaci di sollevare un grattacielo!!

Beh, forse non sarà proprio così mirabolante, forse non sarà un meccanismo perfetto, forse non accontenterà tutti quelli che si aspettavano miracoli, però non possiamo negare che è uno strumento potente che – ben utilizzato – potrà dare dei buoni frutti. Buonissimi, speriamo!

Non parliamo di meccanismi, di percentuali, di tecnicismi. Tanto, anzi tantissimo è stato scritto e detto a riguardo, e ci sono fior di portali e di guide informative autorevoli ed ufficiali che spiegano come mettere in pratica questo (non semplice) strumento. Parliamo invece di come interpretarlo bene e trasformarlo in un bene per se stessi e per l’ambiente!

E per farlo, parliamo di LEGNO! D’altra parte, non potremmo fare diversamente, noi di AbitareLegno.

Già, perché l’edilizia in legno ricopre un ruolo di prim’ordine nel panorama dei bonus fiscali e degli incentivi: come sappiamo, le detrazioni fiscali sono per loro natura “riservate” agli interventi di recupero del patrimonio immobiliare, con il preciso scopo di favorire, incentivare appunto la valorizzazione degli edifici esistenti, in particolare modo favorendo il loro efficientamento energetico ed il miglioramento del loro comportamento in caso di eventi sismici (ahimè, abbiamo imparato qualcosa dai recenti eventi drammatici). Una spinta a recuperare, ed a farlo bene e con logiche di risparmio energetico “spinto”. Un bene per il territorio, per il tessuto urbanistico, e per l’ambiente. Ergo: un bene per tutti!

Demolizione e ricostruzione in modo efficiente

Una forma di recupero degli edifici passa anche per la possibilità di demolire e ricostruire l’edificio: rispettando infatti alcuni parametri urbanistici generali (oltre che quelli specifici del regolamento comunale di riferimento), che peraltro sono andati via via semplificandosi e aprendosi a sempre maggiore flessibilità, gli interventi di demolizione e ricostruzione sono assimilati a interventi di ristrutturazione edilizia. Lasciamo da parte gli aspetti più tecnici della questione, e soffermiamoci sulle implicazioni molto, molto interessanti: ri-costruire significa salvaguardare il carattere sostanziale dell’edificio, il suo carico antropico ed urbanistico; significa non consumare ulteriore suolo; significa non cementificare (termine un po’ rude, ma forse rende l’idea) ulteriormente il paesaggio.  Però, al contempo, significa sostituire l’edificio esistente (più o meno vetusto, ammalorato, obsoleto, inefficiente, e chi più ne ha più ne metta!) con uno moderno e strutturalmente performante (anzi, spesso e volentieri strutturalmente a norma!).

E se poi lo realizzassimo in legno, il nuovo edificio sarebbe anche oltremodo efficiente, duraturo, tecnologicamente avanzato. 

Bingo! Tombola! 

L’occasione è ghiotta, dunque.
Quale momento migliore per valutare di riqualificare profondamente il proprio edificio, sfruttando appieno i bonus, e donandogli una nuova vita in legno?

Riepiloghiamo: 5 punti sul perché optare per una demolizione & ricostruzione

  • Il bene comune: Non consumiamo suolo, ma sostituiamo qualcosa che già c’era con qualcosa di nuovo e di molto più sostenibile per l’ambiente. E se demoliamo un edificio con problemi statici, beh preserviamo anche la collettività dai pericoli di un crollo o del decadimento di un edificio già instabile
  • Costi certi: è antipatico dirlo, ma così facendo non ci avventuriamo in interventi di riqualificazione e ristrutturazione che potrebbero (il condizionale è d’obbligo) rivelarsi costosi, ricchi di imprevisti e limitati dal punto di vista della resa energetica. Al contrario, massimizziamo il risultato del nostro intervento e operiamo – come è tipico della prefabbricazione in legno – con un quadro di costi certi e definiti, legati ad una progettazione spinta nel minimo dettaglio sin dall’inizio del percorso tecnico
  • Tempi certi e rapidi: nulla si intende togliere all’edilizia tradizionale, ma in questo momento in cui i cantieri da iniziare sono tanti, e i termini di scadenza dei bonus stringenti… godere dei vantaggi della prefabbricazione in legno in termini di certezza dei tempi di realizzazione, e di rapidità 
  • Sicurezza sismica: non solo rendo il mio edificio più efficiente, ma lo sostituisco con uno staticamente nuovo, con una struttura rifatta, e per di più con i criteri antisismici della costruzione a secco prefabbricata in legno. Per dirla con termini tecnici, il miglioramento della classe sismica dell’edificio è sostanzialmente sempre assicurato. Cool, si può dire così?!? 
  • Efficienza energetica: grazie al cielo, il superbonus premia proprio gli interventi più virtuosi dal punto di vista del miglioramento energetico: eliminazione dei ponti termici, fabbisogni energetici sempre più bassi, materiali prestazionali e sostenibili per l’ambiente (si parla di Criteri Minimi Ambientali tra i requisiti tecnici dell’intervento), impianti con rendimenti sempre maggiori e fonti energetiche rinnovabili. Tutti ingredienti che si accompagnano indissolubilmente ad un nuovo edificio in legno: per la natura dei materiali utilizzati, per le caratteristiche intrinseche del legno, e quelle connesse alla modalità progettuale e realizzativa dell’edificio. Si parte avvantaggiati, insomma!

valuteremo insieme la strada della demolizione & ricostruzione, per costruire la tua nuova casa in legno!