La bioedilizia e l’ecosostenibilità di un edifico hanno dei limiti “territoriali”? Se c’è chi si è posto almeno una volta questa domanda, non si scordi di leggere questo articolo. 

Piemonte. Alcune ore di cammino, dopo aver lasciato la macchina a Rhuilles, sopra Cesana Torinese, in alta Val Susa. Gambe in spalla, e dopo diverse centinaia di metri di dislivello, giunti circa a quota 3000mt, il bivacco, attivo dal luglio del 2019, vi aspetta per offrirvi un’esperienza sensoriale decisamente unica!

Posto poco sotto la Cima della Dormilleuse, lungo un frequentato itinerario scialpinistico, il bivacco si trova in posizione privilegiata, a ridosso del confine tra Italia e Francia.

Scopriremo come un’idea di architettura è divenuta concept, ha sposato il design, e si è lasciata tentare e sedurre dal fascino concreto e sostanzioso della tecnologia in legno. 

Il risultato?? Semplice… The Black Body Shelter. Ovvero il Bivacco “Matteo Corradini” alla Dormilleuse.  

Un nido in alta quota

La scelta del luogo in cui installare il bivacco deriva da tante valutazioni fatte dal Committente, e recepite dai Progettisti che hanno ideato, concepito e plasmato questo oggetto dal carattere indubbiamente forte, che non passa inosservato ma che al tempo stesso ha trovato perfetta armonia con l’ambiente circostante, sia nella sua veste invernale che estiva. 

Un bivacco – ce lo insegnano la storia alpinistica e la cultura alpina – è un punto di appoggio isolato, posto lungo vie di salita e itinerari molto frequentati o particolarmente lunghi e impegnativi, che ha il semplice ma nobile scopo di accogliere e dare protezione e sicurezza.

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Per niente facile e scontato!

Siamo in un ambiente maestoso, dove la natura la fa da padrone indiscusso, un ambiente severo e possente che incute timore e meraviglia. Vietato gareggiare con la bellezza dei luoghi: si può solo entrare in punta di piedi, depositare (è il caso di dirlo, visto il montaggio in elicottero!) il manufatto e lasciare i luoghi con il massimo rispetto. 

Non era semplice, ma gli Architetti AndreaCassi + MicheleVersaci sono riusciti in questo compito, creando un qualcosa di unico e identificabile, ma allo stesso tempo perfettamente integrato, persino in pieno inverno.

Una sfida di progettazione, ed una sfida di ingegnerizzazione per AbitareLegno, chiamata a prefabbricarlo e montarlo in quota.

Leggi qui un approfondimento sulla rivista LegnoArchitettura!

Accoglienza…

Quando pensiamo a qualcosa di accogliente, pensiamo a un luogo o ad un posto piacevole, dove ci sentiamo a nostro agio, dove possiamo rilassarci e smettere di preoccuparci. In montagna, questo può voler dire essere riparati dal freddo o dal caldo estivo, dalla pioggia o dalla neve, avere spazio per riposare e sdraiarsi, e per scambiare parole ed esperienze con altri escursionisti. 

Accoglienza semplice, essenziale come lo spirito alpino. Di sostanza, tuttavia: che va subito al sodo e ci offre esattamente ciò di cui avevamo bisogno. 

La scelta, ancora una volta sostenibile, ricade sul pino cembro: un’essenza tipica dell’arco alpino italiano, un legno eccezionale per la sua resilienza e la sua fragranza, per il suo colore e per il suo profumo. Tutto l’interno del bivacco ne è rivestito, compresi gli arrredi essenziali. 

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….e Rispetto

Già, rispetto per l’ambiente. E cosa ci poteva essere di meglio che pensare sin da subito ad una struttura ecosostenibile in legno, isolata spessori importanti importante per consentire, pur essendo priva di impianti di riscaldamento, di godere del massimo beneficio dato da un involucro prestazionale.

La struttura a telaio in KVH di abete rosso, sollevata dal terreno per occupare poco suolo e per proteggersi al meglio dal gelo invernale, isolata in lana minerale, abbatte la dispersione di calore interno, apportata gratuitamente dalle due ampie specchiature vetrate fisse, e dagli apporti interni delle persone che vi soggiornano.

La facciata ventilata garantisce, in piena estate, di abbassare la temperatura superficiale, offrendo un ambiente protetto; la lamiera aggraffata di Prefa offre un rivestimento duraturo, che capta il più possibile il calore del sole invernale, garantendo lo scivolamento della neve, e conferendo un aspetto inconfondibile. 

Le due vetrate fisse creano volutamente l’effetto di un cannocchiale aperto verso una doppia esposizione, donano luce interna e ampliano la vista verso l’orizzonte e quella Natura che edifici ecosostenibili ed efficienti come il Bivacco “Matteo Corradini” ci aiutano a proteggere e tutelare!