La risposta a questa domanda non è per niente ovvia o scontata. Anzi.

Sono molti gli articoli scritti sull’argomento, ed in realtà non esiste un sistema perfetto o superiore all’altro se non in funzione delle singole applicazioni, bensì una serie di valutazioni di ordine logistico, tecnico, progettuale, statico ed energetico. Per questi motivi, in determinati lavori può essere più utile un sistema a telaio, mentre in altri sarà vincente il sistema X-Lam.

Abitare Legno ha progettato, progetta e realizza edifici impiegando entrambi i sistemi costruttivi.

 

La definizione di “costruzione a telaio in legno” deriva dall’inglese “timber frame”. Gli edifici a struttura intelaiata di legno vengono di regola costruiti piano per piano (platform frame). Le pareti vengono realizzate come elementi composti, costituiti da un’ossatura portante con montanti verticali e telai, tamponati da uno o da ambo i lati con materiali strutturali a base legno o gesso, che collegano montanti ai telai ed hanno la funzione di controventare le pareti.

 

Il sistema costruttivo X-Lam (da molti definito anche Cross Lam), realizzato con pannelli multistrato, rappresenta oggi l’evoluzione tecnologica nella costruzione di case in legno. Nato e diffusosi negli anni ’90 dello scorso secolo, si basa sull’utilizzo di pannelli prefabbricati composti da più strati di legno massiccio, di spessore variabile, e incollati in strati incrociati in modo da formare una struttura portante; nell’incollaggio vengono utilizzate colle prive di VOC e di altri componenti pericolosi per la salute dell’uomo.

Il comportamento statico/antisismico e le prestazioni energetiche sono molto simili, rendendo entrambe le soluzioni indicate per costruire edifici stabili e termicamente performanti.

 

Nel sistema costruttivo con pannelli di tavole incrociate la funzione strutturale portante è autonoma e parzialmente disgiunta dalle prestazioni energetiche, essendo il pacchetto isolante apposto sull’esterno del setto in legno (sistema a cappotto); diversamente, nel sistema a telaio parte dello strato di isolamento viene ad essere incorporato all’interno della struttura portante, interposto agli elementi montanti.

 

Le minime differenze tra i due sistemi costruttivi sono dovute alla differenza di massa della materia lignea che le compone: il pannello X-Lam, essendo sostanzialmente paragonabile ad un pannello massiccio, offre un migliore comportamento della parete finita in regime estivo, garantendo uno sfasamento maggiore, a parità di spessore complessivo della stratigrafia; la parete a telaio, al contrario, massimizza la protezione invernale garantendo valori di trasmittanza ancora più performanti, sempre a parità di spessore complessivo della stratigrafia. Trattasi comunque di lievi differenze che possono essere tranquillamente compensate in fase progettuale con scelte idonee e corretto dimensionamento dei coibenti.

 

Un’ulteriore differenza tra le due soluzioni risiede nella ciclo di produzione delle pareti, in quanto la produzione dei pannelli X-Lam è di tipo industriale, mentre le pareti a telaio vengono assemblate artigianalmente nel nostro stabilimento di produzione. In entrambi i casi, comunque, il montaggio avviene interamente “a secco”, garantendo pertanto tempistiche rapide, che è impossibile ottenere con una costruzione tradizionale, e programmi di cantiere che non dipendono dal clima. E’ pertanto plausibile che nel caso di un edificio unifamiliare anche se su più piani, la struttura sia montata e “fuori acqua” in pochi giorni lavorativi!

Per ultimo, la logistica del cantiere e la scelta architettonica, possono spingere verso la scelta di una o dell’altra tecnologia: la parete a telaio, ad esempio, è più leggera, e può essere – in casi estremi – assemblata sul momento in cantiere, laddove non sia possibile raggiungere il cantiere con gli elementi prefabbricati; la parete X-Lam, allo stesso tempo, è ideale per risolvere elementi critici progettuali a sbalzo, oltre che per la costruzione di edifici multipiano oltre i 3 livelli.